lunedì 8 gennaio 2024

Stranger Things




Non tragga in inganno il titolo, non parleremo di 11, Will Byers, Demogorgoni o Mind Flayer. Però nel mondo sottosopra in cui è piombata la Vuelle, accadono davvero cose strane. Accade che Buscaglia venga fischiato dal palazzo alla presentazione delle squadre, ancora prima della palla a due. Accade che in un clima tesissimo la squadra inizi bene contro Sassari, conquistando il primo quarto, pur senza Bamforth, bocca di fuoco principale. Accade che poi Sassari sommerga la Carpegna Prosciutto sotto 30 pesantissimi punti a cavallo tra terzo e quarto periodo. Accade che la curva dei tifosi abbandoni striscioni, bandiere e curva stessa per protesta, facendo scendere il silenzio sull'Arena. In foto: un tifoso ieri alla Vitrifrigo Arena sul -30




Accade che in questo clima surreale la squadra inaspettatamente si risvegli e con un parziale monstre di 29-4 torni a -4 dai sardi a un minuto dalla fine. Poi però lo sforzo prodotto annebbia le forze e la mente dei pesaresi che proprio sul più bello, devono soccombere, mentre il Banco di Sardegna tira un sospirone di sollievo. Che poi tutto questo è il bello del basket: un gioco dove può succedere sempre di tutto, a differenza degli altri sport. Da tifoso ovviamente sento tirare enormemente dietro le terga per la rimonta strozzata sul più bello, però chi si aspettava (e ce ne sono purtroppo tanti, di tifosi "sadomaso") il completo de profundis è andato via sicuramente non soddisfatto. In foto: le mie terga ieri dopo la rimonta fallita.




Al termine in sala stampa, coach Bucchi si presenta col sorriso rilassato di chi se la stava facendo sotto e invece è riuscito a trovare un bagno libero proprio in extremis, mentre Buscaglia sfoga tutte le sue frustrazioni per la situazione oggettivamente fuori dal coro che sta vivendo. In foto: Bucchi ieri in sala stampa.




E' un buon diavolo "Fred" e non merita certamente la gogna che media e tifosi gli stanno costruendo attorno. Da uomo di mondo deve però sapere che il primo indiziato quando le cose non vanno, dalla notte dei tempi è sempre l'allenatore. Ma è sincero e vien quasi da dargli una pacca di incoraggiamento sulla spalla quando dice che "non doveva andare così" e che sul mercato lui aspetta segnali dalla società. Poi però vien da domandarsi quanto anche lui abbia avallato le scelte estive, perchè dopo aver già cambiato play e pivot (mica pizza e fichi), giochiamo comunque con una squadra dove gli americani sono peggio degli italiani. Stranger Things, cose mai viste. Appunto. Una squadra dove addirittura si rinuncia per scelta ad uno slot straniero, e che non è in grado di trovare in 10 giorni il sostituto (neppure a gettone) del suo uomo migliore infortunato (Bamforth), l'unico straniero in grado di fare un pochino la differenza a questi livelli. Presentarsi ad una gara cruciale in casa come quella contro Sassari, squadra appaiata in classifica, in queste condizioni è come autoinfliggersi punizioni corporali, come i monaci del medioevo che si autopunivano per i peccati commessi utilizzando simpatici strumenti di tortura. In foto: la nuova mascotte proposta in società al posto dell'Ape Andrea




E nonostante questo, nonostante tutto, abbiamo rischiato pure di risalire da -30 e vincerla. Sarebbe stato forse troppo, anche per 11, Will Byers e il Demogorgone.



Le Pagelle

Cinciarini voto 6. Encomiabile lo sforzo prodotto dal play pesarese nel rimontone di ultimo quarto, ma i 37 minuti in campo, 37 come i suoi anni, si fanno purtroppo sentire nel finale quando sbaglia due liberi sanguinosi sul -4 e poi tira corto sul seguente attacco in avvicinamento. Non gliene si può fare una colpa, in fondo se siamo arrivati a -4 è anche per merito suo. Il problema semmai è che vede il canestro come la biblica cruna dell'ago e non da oggi. Se il tuo play titolare, leader e anima della squadra, viene costantemente battezzato da 3 punti (sta tirando con l'11% da 3 e il 40% da 2) è un problema grosso come una casa. E' come gettare soldi dal balcone. Un lusso che non possiamo permetterci.




Tambone voto 5. Continua la via Crucis personale del capitano, iniziata (non a caso) con l'arrivo di Cinciarini, che gli ha tolto leadership e fiducia. Ieri un catastrofico 2/10 dal campo, al punto che ad un certo punto ha iniziato a rifiutare tiri provando a mettere anche intelligentemente in ritmo i compagni (5 assist). Non è bastato a farlo riemergere dal tunnel della mediocrità in cui è piombato. In foto: gli effetti di Cinciarini su Tambone.




Bluiett voto 4. Nella partita dei ribaltoni incredibili lui è rimasto costante nella sua tristezza dall'inizio alla fine. 2/10 anche per lui al tiro, che di mestiere dovrebbe essere tiratore. Probabilmente il palo della luce nella rotatoria del palas avrebbe fatto una figura migliore in mezzo al campo al posto suo. Davvero non c'era nulla di meglio sul mercato in estate? In foto l'auspicio di tutta Pesaro nei suoi confronti per il 2024.




Visconti voto 7,5. Unico baluardo costante o quasi per tutta la partita. Era l'unico in serata e ha provato a tenere a galla i suoi anche se i falli ne hanno limitato l'utilizzo. Termina a 19 punti. C'è tanto di suo nella gagliarda rimonta di ultimo quarto. Poi 2 triple sbagliate alla fine ne hanno vanificato gli sforzi anche se le vere grandi occasioni per il riaggancio sono state fallite dai compagni. Riccardo Cuor di Leone.




Mazzola voto 3. 11 minuti di nulla cosmico. Da uno della sua esperienza una gara così scialba e triste davvero non la si poteva aspettare. Rifiuta tiri, non è mai nel vivo dell'azione. Difende come Luigi Cadorna nella battaglia di Caporetto. Visto il tempo di ieri sarebbe stato più utile come parafulmine. In foto: il prossimo lavoro di Mazzola.




Ford voto 5,5. La sua difesa su Jefferson è una delle chiavi della rimonta e anche in attacco prova a dare il suo contributo anche se il canestro non è mai in cima alla lista delle sue priorità e il 3/9 al tiro gli dà ragione in pieno. Ci prova e si sbatte, ma è una trattoria alla buona, mentre da un americano ci aspettiamo sempre un ristorante stellato.




Totè voto 5. Si spegne la magia al tiro, anche se alcune imbeccate di Cinciarini rimangono di alta scuola. Il problema grosso però è nell'altra metà campo, dove difende come lo scolapasta trattiene l'acqua dei maccheroni. In particolare sul -4 in piena bagarre vede sfilare davanti a sè come alla Milano Fashion Week, Tyree in penetrazione senza neppure provare a contrastarlo. Con Mockevicius al suo posto, probabilmente l'americano di Sassari sarebbe finito al San Salvatore con fratture multiple e prognosi riservata. Poche chiacchiere e più distintivo.




Mockevicius voto 7. E' in forma dopo l'influenza che lo ha privato della trasferta bolognese e si vede. Sfiora la doppia doppia (9+9) nei soli soliti 16 minuti concessigli da Buscaglia provando in tutti i modi a tappare le falle dei compagni. Nel finale concitato è in panca, quando invece la sua ruspa sarebbe servita eccome a chiudere la saracinesca sotto le plance. E' l'unico straniero a disposizione a fare davvero lo straniero e non viene utilizzato. Misteri della fede.




All. Buscaglia voto 5. Parte coi fischi del pubblico alla sua presentazione (cosa oggettivamente fastidiosa, prima si gioca e poi eventualmente si contesta). La sensazione che la squadra non lo segua più è tangibile quando sul 38-68 i tifosi lasciano la curva e cala il gelo sulla Vitrifrigo Arena. Poi però, forse anche come reazione a questo fatto, lui e i giocatori si risvegliano dal torpore risalendo la china fino al -4. Ford su Jefferson e la difesa allungata sono le sue "magate" nella rimonta. Pochi fronzoli e tanto fosforo. Il surplus di energie prodotte però si sente al fotofinish, soprattutto sulle spalle di chi sul fosforo ci campa. Il 37 enne Cinciarini lo "tradisce" sul più bello e lui vede sfuggire di mano una vittoria che avrebbe avuto davvero del clamoroso. In sala stampa dà sfogo a tutte le sue frustrazioni tra vittoria sfuggita, mercato bloccato e media che a suo dire lo "maltrattano" travisando le sue parole in conferenza stampa. Bisogna anche capirlo: in una partita dove è successo tutto e il contrario di tutto, alla fine le emozioni si accavallano e umanamente può capitare di perdere l'aplomb. La sensazione purtroppo è quella che con una squadra del genere, la salvezza sia davvero una chimera. Per cui con lui o senza di lui, i correttivi, vanno comunque fatti. E in fretta. In foto: Buscaglia in sala stampa





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